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Tra il dire e il fare




 Tra il dire e il fare



Si sta concludendo questa legislatura e si va verso le elezioni di maggio 2025. 

Se facciamo un breve bilancio di quanto è stato fatto in questi anni, possiamo constatare come la maggior parte delle opere svolte siano conclusione di quanto stanziato in precedenza. Delle nuove opere, al momento, si è a poco più dell’annuncio: i soldi a bilancio non ci sono, nei casi più avanzati siamo all’incarico della progettazione (strada per la RSA), negli altri ancora non si sa bene cosa fare (scuola elementare). 

A parer nostro si è visto come il grande moto di rivoluzione iniziale di chi ha vinto le elezioni 2020 si sia scontrato con la realtà dei fatti. Infatti ci pare che inseguendo le grandi promesse (o il bar al laghetto) siano stati dimenticati i lavori da fare nei paesi: le sistemazioni delle piazze, le asfaltature, le infrastrutture, acquedotti, fognature, e così via.

Come gruppo di minoranza avremmo potuto essere più polemici ma abbiamo cercato di mantenere oggettività e serietà, anche, se serviva, collaborando. Nonostante ciò, al di là delle diverse idee che i due gruppi possano avere, non abbiamo vissuto un bel clima. Da parte nostra abbiamo cercato di essere ragionevoli e di valutare ogni scelta, in Consiglio comunale, senza pregiudizi. Dall’altra parte però, anche dove abbiamo dimostrato apertura non abbiamo raccolto volontà di confronto. Basti vedere quali siano state le dinamiche nelle attività per l’approvazione della variante al PRG. Ebbene, nonostante sia stato più volte chiesto di poterla vedere prima dell’approvazione, nonostante sia stata istituita una commissione consiliare che avrebbe dovuto lavorarci (ma si è trovata una volta sola nel 2021), i documenti completi ci sono stati condivisi solo cinque giorni prima della convocazione del consiglio comunale. Un tempo sufficiente a malapena per verificare le incompatibilità, non certo per leggere per bene il piano come occorre. Ora, per mancanza del numero legale, è stata approvata da un commissario, ma tante cose che si sarebbero potute migliorare visionandolo prima dell’approvazione preliminare andranno evidenziate nel periodo di deposito pubblico. Insomma, la nostra perplessità non è tanto nei contenuti e nelle scelte attuate, quanto dall’atteggiamento e dal modo di porsi attuato verso il prossimo; il gruppo di minoranza ma anche, a volte, popolazione e associazioni.

L’auspicio è che le elezioni della primavera 2025 portino qualche cambiamento. 

Ci preme sottolineare come i tempi in cui si poteva dar la colpa a chi amministrava prima siano finiti. La narrazione dovrà ora tener conto di quanto accaduto negli ultimi 4 anni e mezzo e finirà il gioco dei “vent’anni precedenti”. Tante dinamiche sono mutate ed è importante tenerne conto. Ai vallarseri, che d’ora in poi saranno bombardati di informazioni nella campagna elettorale, consigliamo di non fermarsi alle parole ma di avere una visione concreta e d’insieme, per recuperare il buon spirito di comunità.


Uniti per la Vallarsa


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