Oggi è una giornata importante per la Vallarsa. È il primo giorno di scuola nella nuova scuola dell’infanzia di Anghebeni che unisce in un’unica struttura scolastica le due scuole di Raossi e S.Anna.
Tutto è partito da una decisione della Provincia, che nel settembre 2015 aveva deciso la chiusura dell’asilo di Raossi che sarebbe confluito a S.Anna.
Forti di un periodo di nascite sul triennio successivo in numero superiore a 27, che è il numero massimo di bimbi per sezione, l’amministrazione comunale ha colto l’opportunità di proporre la realizzazione di una nuova struttura a metà strada, ad Anghebeni.
Da qui è partita una maratona: la chiusura della scuola di Raossi, che avrebbe dovuto avvenire l’anno successivo è stata prorogata fino a che non fosse stato pronto il nuovo immobile, finanziato dalla Provincia per poco meno di un milione di euro.
L’amministrazione ha subito lavorato per acquistare il terreno salvando l’immobile sede del movimento pensionati, affidare l’incarico di progettazione, partire con una procedura di deroga al PRG (che ha richiesto due volte il passaggio in Giunta Provinciale). Nel frattempo gli architetti Giancarlo Ravagni e Sergio Nuvoloni di Rovereto hanno incontrato le maestre per capire come avrebbe dovuto essere la loro scuola ideale e ne è nato un progetto che oltre ad essere moderno e funzionale recepiva la quasi totalità delle richieste.
E poi la trattativa sui prezzi per far capire che un asilo piccolo costa a metro cubo più di uno grande, la necessità di aggiungere risorse comunali, l’appalto avviato nel 2019, che ha visto il ricorso di una ditta esclusa, e l’avvio dei lavori in pieno Covid a luglio 2020, con i bimbi eccezionalmente a scuola che hanno posato la “prima pietra”. Infine il cambio di amministrazione comunale a cantiere avviato, con la consapevolezza però di chi è arrivato che era un’opera strategica per la valle.
Sin da subito si sapeva che oltre all’edificio sarebbero serviti altri interventi a completamento: la viabilità per i bus, che sarebbe stata provvisoria in attesa di opere, la sistemazione del muro del giardino, ma anche la necessità di trovare un parcheggio o di completare la ristrutturazione dell’edificio sede del Movimento pensionati, solo per citarne alcuni. Un’opera che avrebbe dovuto costare poco più di un milione finanziato al 90% avrà uncosto finale vicino ai due milioni di euro. Un asilo quindi non più a carico del Comune per il 10% dei costi ma per circa la metà. Risorse che sono state destinate lì anziché ad altre opere, proprio perché la nuova scuola dell’infanzia è un’opera sentita, a livello pratico e simbolico, da tutti i vallarseri.
Credo che in sette anni passare da un articolo sul giornale che annuncia la chiusura non programmata di un asilo ad iniziare le lezioni nella scuola realizzata - con il Covid in mezzo - sapendo come funzionano gli appalti pubblici oggi sia un ottimo risultato. Non nego che solo qualche mese fa per come erano messe le cose mi sembrava troppo ottimistico pensare di aprire la scuola ai primi di settembre ma il traguardo è stato raggiunto.
Certo possiamo discutere su tanti aspetti, tante cose si potevano fare diversamente o pensare in altra maniera. Altre, sono convinto, si sistemeranno con il tempo e quando sotto lo scivolo rimarrà l’erba calpestata dai bimbi appariranno certamente ridimensionate. Ma se siamo arrivati a questo risultato è perché in tanti - progettisti, direttore lavori, imprese, personale comunale - ci hanno messo professionalità, e anche qualche amministratore, di ieri e di oggi, ci ha messo il cuore e tanto tempo, andando a fondo nei problemi e cercando di risolverli, consapevole delle difficoltà.
Oggi tanti bambini provenienti dalla scuola di Raossi conosceranno tanti bambini provenienti dalla scuola di S.Anna. Idealmente è un arcobaleno sul Leno che unisce la valle e lungo il quale i cittadini di domani iniziano la loro crescita. Oggi è una giornata importante per la Vallarsa.
Massimo Plazzer
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