A poco meno di due anni dall’inizio della nuova, meravigliosa, legislatura vediamo i primi miracoli.
In particolare vediamo come, d’improvviso, ci sia stato più d’uno nella giunta ad essere stato folgorato sulla via di Damasco e come Saulo da persecutore di cristiani si è convertito ad apostolo poi divenuto San Paolo, qualcun altro spera nella canonizzazione dettata dal nuovo pensiero sorto tra le fila del governo comunale:
- Nel corso del consiglio comunale in cui si è approvato il bilancio 2022 sono state anche approvate le tariffe dei rifiuti, le quali sono soggette al controllo di Arera l’autorità per la regolazione delle tariffe pubbliche (energia rifiuti acqua). Come gruppo abbiamo dato voto favorevole, consapevoli di quello che si tratta. Nella discussione sul punto il consigliere Massimo Plazzer ha rivolto all’assessore Matteo Rossaro un quesito: Come mai le tariffe del comune di Vallarsa sono ancora soggette al controllo di Arera?Quando il medesimo era infatti capogruppo di minoranza, nella scorsa legislatura, scriveva sul blog della lista civica: “Ci siamo opposti alla nuova convenzione per lo svolgimento del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani e speciali, che vede la cessione di gran parte del potere comunale ad un soggetto lontano dalla nostra realtà (ARERA, con sede a Milano)”. Ci si sarebbe aspettati che ora che finalmente siede nella stanza dei bottoni, Rossaro si fosse adoperato per escludere il Comune di Vallarsa dal controllo dell’Autorità, invece ci siamo sentiti rispondere che a suo tempo il sindaco in carica aveva ragione, non era possibile essere esclusi, trattasi di norma nazionale a cui è obbligatorio adeguarsi. Bene che se ne sia fatta finalmente chiarezza ed è giusto che si cambi idea, anche se per il risalto che “Aria nuova” ne dava ai tempi speravamo almeno si fosse tentata una trattativa con questa tal Arera di Milano.
- Lo stesso assessore quand’era in minoranza ha in ogni occasione fatto opposizione alle gestioni associate. Si pensi alla gestione con la Comunità di Valle dell’ufficio tecnico edilizia privata: pareva si bloccasse tutto e l’allora minoranza enfatizzava ogni avviso di chiusura dell’ufficio come mancanza di servizio. O l’accordo con la polizia Locale di Rovereto in cui aveva fortemente criticato come “colpo basso” l’aver fatto intervenire il Comandante di Rovereto in Consiglio comunale. Il Comune, allora, non poteva perdere autonomia mentre adesso dare le affissioni ad una ditta esterna o essere senza responsabile ragioneria affidandosi a Terragnolo passa come un arricchimento per il Comune.
- Nel piano delle opere allegato al DUP c’era tra le altre cose la previsione di spostare le Tagesmutter nella sede del movimento pensionati di Anghebeni. Che l’immobile accanto al nuovo asilo fosse ideale per i bimbi tra 0 e 3 anni, ci trova d’accordo, tanto più che nel progetto della nuova scuola dell’infanzia è stato aggiunto un nuovo ingresso per il piano superiore alla sala dell’associazione. Scoprendo che l’idea della Giunta era però di portare le Tagesmutter negli attuali locali dell’associazione, prevedendo di traslocare gli anziani a S.Anna, abbiamo voluto chiedere l’opinione dell’assessore Miriam Gios che nella passata legislatura si è battuta per mantenere la sede dell’associazione dov’è, evitando la demolizione dell’immobile e criticando la localizzazione della nuova scuola. (Il suo stato Whatsapp recita ancora “io sto con Il movimento pensionati e anziani, no alla demolizione” riferimento ad una prima ipotesi di scuola al posto degli anziani con proposta di spostare la sede del Movimento a S.Anna nell’asilo che si sarebbe svuotato). La risposta ha dimostrato una folgorazione ancora più forte: è emerso che spostare i pensionati a S.Anna ha vantaggi in termini di centralità, parcheggi, accessibilità dei mezzi pubblici e spazi. Mentre ad Anghebeni non ci sono più parcheggi dato che sul prato dove tutti parcheggiavano le auto (che era privato) ora sorge la scuola. Ci fa molto piacere che questo repentino cambiamento di rotta porti ad un progetto di polo 0-6 che può rivelarsi interessante, (anche se con progetto attuale avrebbe convissuto in pace anche l’associazione creando un polo 0-100). Bello sarebbe stato che tale illuminazione fosse arrivata anche attorno al 2016 quando prospettavamo gli stessi vantaggi e l’attuale assessora dall’interno del direttivo dell’associazione faceva ferma opposizione. Ma si sa, non tutti coloro che vedono un melo in fiore capiscono che in qualche mese diventeranno tutti frutti, a volte le cose si vedono solo aspettando un po’… o forse in quel momento era più conveniente avere certe idee e ora in giunta se ne hanno altre.
- Qualche anno fa, più d’uno di chi siede tra le fila o bazzica tra i sistemi della maggioranza, proliferava di commenti sulla lentezza delle opere, sul comune fermo ecc. Una frase per tutti: “A L’Aquila hanno fatto una scuola in tre mesi dopo il terremoto e qui in tre anni non è ancora iniziata” diceva qualcuno attorno al 2020… Ora gli stessi si accorgono che le cose sono complesse, che ci vuole tempo e ci sono imprevisti. Allora ci si prodiga a spiegare che miracoli non se ne possono fare. Le colpe ovviamente sono di chi c’era prima che ha fatto troppo poco oppure troppo. Che gli assessori ci mettono ore e tempo a supportare il personale comunale. Insomma quello che tutti han sempre fatto. una volta era una cattiva abitudine (il sindaco non può essere tante ore in Comune) ora ci si è resi conto essere la vita normale dell’amministrazione di un piccolo comune, con problemi complessi, come la Vallarsa. Meglio tardi che mai.
Probabilmente se non si andava a Damasco non ci si sarebbe folgorati, così questa piccola carrellata di episodi (ce ne sarebbero altri, omettendo il celeberrimo “basta saper chiedere” per i contributi provinciali) è la dimostrazione che un lato positivo c’è stato: ora chi ci ha messo il naso ha visto che la realtà non è spararle grosse in campagna elettorale, ma riuscire a fare tutti i giorni. Ciò non toglie che qualcuno ha una buona dose di faccia tosta a sostenere idee opposte a due anni fa, dato che qui non si parla di vocazioni bibliche ma di speranza che nessuno si ricordi ciò che si era detto… ma la valle è piccola e non tutti hanno la memoria corta…
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