Nel corso dell'ultimo Consiglio Comunale è stato approvato il regolamento relativo al "Canone Unico" che racchiude in un unica norma i canoni per l'uso del suolo pubblico, della pubblicità e dei mercati. Se l'istituzione di questo canone è stata una imposizione dalla norma nazionale, la declinazione in regolamento e la sua applicazione al Comune è stata assolutamente standard.
Preparandoci al Consiglio ci siamo studiati il regolamento proposto, molto corposo di oltre 50 pagine. Abbiamo visto molte procedure nate sicuramente per realtà più strutturate della nostra e, con spirito propositivo, ci eravamo preparati una serie di appunti e di proposte di modifica. Considerato però che il regolamento era strettamente legato al bilancio e andava approvato prima dello stesso, il sindaco ci ha risposto che non è possibile apportare modifiche alla proposta fatta e che il regolamento andava messo ai voti così com'è.
Mentre ci chiediamo qual è il ruolo del Consiglio comunale se un consigliere non può neanche esprimersi (come è sempre stato fatto peraltro) con modifiche alle proposte di delibera o di regolamento, consideriamo questo regolamento troppo arzigogolato per la realtà della Vallarsa.
Complicazioni evitabili
Sull'utilizzo del suolo pubblico, per esempio, prevede che se fosse necessario occupare per qualche ora una porzione di strada, senza precluderne il transito, per esempio perchè arriva un trattore di legna che materialmente impieghiamo qualche ora per impilare, servirà una comunicazione in Comune da trasmettere 15 giorni prima. Non abbiamo capito se, come per le domande, serve anche una marca da bollo, e il sindaco non ha saputo risponderci. Di sicuro è prevista una sanzione per chi non lo fa.
Analogamente per le affissioni, se i manifesti con il patrocinio del Comune non pagano (prima erano esenti quelle delle associazioni della valle e dei Comuni del Pasubio), sempre che non abbiano sponsor, da regolamento devono però essere timbrate e per l'affissione è necessario rivolgersi alla società di affissione.
Abbiamo più di qualche perplessità, anche perchè sappiamo per esperienza che neanche nei comuni grandi come Rovereto o Mori, che hanno una quota consistente di affissioni a pagamento, tutto funziona a meraviglia. Figuriamoci da noi dove l'introito da pubblicità è davvero di poche centinaia di euro l'anno.
Servizio un po' più lontano
Mentre abbiamo chiesto con accesso agli atti amministrativi di avere alcuni dati, tra i quali il contratto con la società e l'analisi economica sulla quale l'amministrazione ha scelto di aderire, ci appare (aldilà dei sontuosi proclami della campagna elettorale) che il servizio si allontani un po' dalla Vallarsa e si sia andati a toccare qualcosa che, anche se non perfettamente, tutto sommato funzionava, inserendo delle novità a nostro parere evitabili.
Da un lato il servizio è stato presentato come uno snellimento degli uffici. Ma se per le affissioni e la pubblicità prima il carico sugli uffici era davvero modesto, dato che la maggior parte delle affissioni non necessitavano neppure del timbro, per il suolo pubblico la domanda deve per forza essere istruita dall'ufficio tecnico e dalla polizia locale, che quindi mantengono il loro carico di lavoro. Gli uffici sono solo esentati dall'incassare il canone: considerato che sia l'ufficio edilizia che la polizia locale continueranno ad incassare altre entrate, nella pratica il cittadino che prima risolveva la cosa in un ufficio, ora semplicemente deve passare da due uffici. Era così necessario?
Capiamo che la scelta si è basata molto su un dato di fatto: eravamo l'unico comune della Vallagarina a non aver aderito. Ma la scelta di non aderire (da ultima nel 2019 col rinnovo dell'appalto) era pesata su valutazioni oggettive e conoscenza profonda di quanto accadeva, essendo riusciti nel tempo a semplificare in altro modo la procedura pur rispondendo alla legge. Anche oggi si sarebbe potuto costruire qualcosa a misura di Vallarsa. Eravamo pronti a dare il nostro contributo concreto con le modifiche al regolamento ma non ci è stato permesso. Allora abbiamo ritenuto di votare contro questo provvedimento.
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