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Bilancio di previsione 2021: mancano troppe cose, ecco perchè abbiamo espresso voto contrario

 




Dichiarazione di voto al bilancio di previsione 2021-2023



Ringrazio il signor sindaco per l’intervento effettuato in apertura per illustrare il documento di bilancio presentato. Se questa relazione fosse stata depositata agli atti del Consiglio o tra i documenti di bilancio sarebbe stata molto utile per capire alcuni aspetti poco chiari dai documenti depositati. Specifico infatti che il documento che vado a leggere contiene alcune cose che sono state chiarite dall’intervento di presentazione del sindaco.


Dopo poco più di sei mesi di legislatura, con la nuova Giunta che si è trovata alla guida di una macchina con una lunga strada alle spalle ma un serbatoio mezzo pieno, siamo ora ad analizzare ed approvare il primo bilancio di previsione di questa amministrazione.

Se guardiamo a quanto abbiamo lasciato in tasca a settembre 2020 e quanto è rimasto senza essere stato né avviato a fine anno, nonostante si trattasse di opere finanziate, nè riproposto neanche come obiettivo programmatico nel 2021, ci sembra che la tanto proclamata necessità di fare, abbia subìto un drammatico rallentamento nella realtà dei fatti.

Nei documenti di bilancio depositati agli atti, non abbiamo trovato la relazione del sindaco che, seppure non sia più obbligatoria con la nuova normativa contabile, è un ottimo strumento per illustrare i contenuti del bilancio dal punto di vista politico, giustificarne le scelte e lasciare spazio alla visione a medio e lungo termine che l’amministrazione pone in essere. La relazione era, almeno per quanto ci riguardava, per la maggioranza quanto per le minoranze un momento in cui fare il punto sullo stato delle cose. Un’occasione per mettere sul piatto le tante necessità grandi e piccole della valle, soppesare le priorità, indirizzare le scelte anche in maniera a volte anticipatoria, per poter indagare mano a mano la fattibilità. Un approccio costruito nel tempo, tramandato dalle legislature precedenti, che tuttavia riusciva a tradurre anche in maniera concreta e semplice gli obiettivi previsti. Nelle ultime relazioni, da sindaco, ho sentito anche la forte necessità di indicare delle indicazioni sommarie della spesa prevista per le diverse opere nell’elenco delle priorità, affinché risultasse chiaro vedendo i numeri del bilancio, come le problematiche da affrontare siano tante e complesse. 

In questo bilancio 2021-2023 manca questa visione. O meglio, manca totalmente - nero su bianco - la visione che con tanta enfasi è stata portata paese per paese nella scorsa estate di campagna elettorale, riportata poi pari pari nel programma di governo in autunno e che ora che è iniziata la primavera sembra essersi sciolta con le abbondanti nevicate dell’inverno. E così, nel Documento Unico di Programmazione allegato al bilancio, nella parte programmatica si ritrova pari pari - uguale perfino nei grassetti - il programma di governo presente nei documenti della passata legislatura che, ironia della sorte, trae origine dal programma elettorale della lista “Per la valle e la sua gente” del 2015. Di questo, io e la consigliera Stefania Costa che di questo programma eravamo autori, ne siamo lusingati e ve ne ringraziamo di cuore. Riteniamo tuttavia che avendo ricevuto l’onore degli allori calcando molto su un “ciclo ventennale” che doveva giungere al termine, elargendo meravigliose soluzioni ad ogni problema, vi sia se non altro una mancanza di pudore nel non sforzarsi nemmeno a riportare le parole del programma nell’unica sezione programmatica del documento di bilancio. Ci distacchiamo anche dall’affermazione per cui non si è potuto realizzare il vostro programma di governo per mantenere le promesse della passata amministrazione. Se vogliamo essere precisi, molte delle “promesse” erano già presenti e finanziate sullo scorso bilancio e sono cadute a vuoto.

Non troviamo ad esempio traccia della tanto attesa sistemazione della piazza di Foxi per la progettazione della quale era stati coinvolti in maniera attiva gli abitanti della frazione. Da ciò leggiamo la conferma dell’intenzione da parte della nuova amministrazione di abbandonare il progetto e ce ne dispiaciamo, sia per il punto in cui si era già arrivati sia per lo spreco di denaro pubblico che comporta l’abbandonare un progetto in questa fase.

Abbandonato, sembra, anche il progetto di sostituire gli infissi del centro scolastico “Francesco Cavallin” che ospita la scuola. Per come erano state lasciate le cose almeno le finestre più vecchie avrebbero potuto essere sostituite in parte già nel corso delle vacanze natalizie passate e si sarebbe potuto finire il lavoro in estate. Ci pareva, anche dalle dichiarazioni di alcuni della attuale maggioranza, uno degli interventi più attesi ed urgenti anche da chi vive la scuola e che dopo molti anni era stato finanziato. Per questo abbiamo proposto un emendamento.

In fase di progettazione esecutiva a settembre 2020 si trovava anche il restauro della camera mortuaria del Cimitero di Parrocchia, che necessita con urgenza di lavori di adeguamento e che aveva superato il lungo iter autorizzativo passato anche dalla Soprintendenza per i beni architettonici. I soldi per il primo lotto erano sullo scorso bilancio, nel bilancio 2021 quelli stanziati non sono sufficienti.

Nessuna traccia c’è neppure del rifacimento dell’acquedotto in frazione Piano, un tratto di rete idrica della nostra valle che ha un bisogno urgente di intervento. Ricordo che il tratto interno al paese è ancora servito dall’acquedotto del 1914 il quale ha moltissime perdite tanto che il Fascicolo Integrato di Acquedotto lo classifica tra le priorità. Per quest’opera era stato ottenuto un contributo specifico di circa 170 mila euro del BIM, di cui però non si trova traccia in questo documento di bilancio.

Dopo un lunghissimo percorso partito con il coinvolgimento degli abitanti del paese si era nel 2020 molto vicini ad avviare finalmente la realizzazione dell’isola ecologica di Albaredo, paese che più di tutti subisce il “turismo dei rifiuti”. A tale scopo era stato acquistato un edificio e c’era un progetto già autorizzato per riqualificare l’area, biglietto da visita della Vallarsa. Non si trova menzionata l’intenzione di procedere con quest’opera così come non è citata e non sono stanziati fondi dedicati per la realizzazione di nessuna nuova area per la raccolta dei rifiuti. Questo ci stupisce considerato quanto questo tema fosse uno dei cavalli di battaglia durante la campagna elettorale: ricordiamo il sindaco che mostrava le foto delle isole ecologiche strapiene nei giorni di ferragosto mostrando quale soluzione i bidoni a scomparsa della val di Fassa.

Manca nelle opere la sistemazione del tratto finale della strada in fraz. Costa, per il quale il Comune deve intervenire in luogo della ditta che ha costruito il compendio immobiliare senza concludere le opere di urbanizzazione primaria. Per effettuare in via sostitutiva questi lavori di allargamento della strada comunale era stata riscossa la fideiussione di garanzia allora versata: ricordiamo che ci sono famiglie che attendono la conformità delle opere di urbanizzazione per ottenere l’agibilità della casa che hanno acquistato per venire a vivere in Vallarsa.

Certo, avevamo dato l’assenso al circolo “Lamber” per fare richiesta di finanziamento alla Provincia impegnandoci ad assumerci la quota di spesa residua, ma la conferma dell’ammissione al contributo è arrivata fuori tempo massimo per una variazione di bilancio, altrimenti, assicuro il signor sindaco che non avrebbe trovato quest’opera tra le “promesse” da finanziare con il bilancio 2021. 

Per quanto riguarda gli imprevisti sulle opere in corso, non si possono evitare. Anche la nuova scuola dell’infanzia, che ha avuto una attenta programmazione sin dall’inizio, non è esente dalla necessità di qualche aggiustamento in corso d’opera. Anche se 230 mila euro, su un’opera che costa già un milione e mezzo, ci sembrano tanti: il costo della scuola, che avrebbe dovuto essere a carico della Provincia per l’80%, con questo stanziamento vede il comune partecipare per quasi la metà con fondi propri. Ribadiamo comunque come si tratti di un’opera prioritaria per la nostra Valle, già ci siamo impegnati in passato destinando molte risorse per il suo completamento e riteniamo che la stessa vada completata nel miglior modo possibile.


Siamo consapevoli delle incertezze che di questi tempi - e ancor più in quest’anno con l’emergenza ancora in corso - sono presenti nel dover redigere un bilancio preventivo, e ci aspettiamo che arrivino in corso d’anno variazioni di bilancio. È altrettanto vero però, che almeno in forma di visione a medio termine, il Consiglio comunale che oggi si trova ad esaminare il documento, dovrebbe esser messo nelle condizioni di poter giudicare le intenzioni dell’amministrazione. Manca la previsione perlomeno di quanto si intende fare nel triennio, non solo la destinazione dei soldi previsti a inizio 2021. L’impressione nostra è che si viva “alla giornata” e che le variazioni di bilancio arriveranno di volta in volta ad affrontare questa o quella necessità impellente, suggerita dalle urgenze dell’ufficio tecnico o dall’imprevisto emergenziale. Le necessità e gli imprevisti, lo sappiamo, capitano, ma un minimo di idea sulla rotta a breve termine da tracciare, sarebbe stata necessaria, non solo auspicata. 


La stringata tabella delle opere pubblicata a pagina 32 del DUP, programma cose già effettuate: la fine lavori delle opere della Grande Guerra risale a luglio 2020, mancano alcuni interventi che però non rientrano nell’opera, tant’è che ne è stata tolta la voce dal bilancio. La caserma dei vigili del fuoco ci risulta conclusa e i pompieri stanno già iniziando il trasloco, la fognatura di Speccheri, Pezzati, Canova e Bastianello ha già il progetto definitivo, anzi sappiamo che in una riunione pubblica si è addirittura parlato di espropri in atto, cosa non possibile allo stato attuale, ma è la stessa amministrazione ad aver ammesso che non si ritiene fare modifiche al progetto che c’è già. Quanto a Camposilvano, il primo stralcio è già appaltato quindi il progetto definitivo da fare sarebbe eventualmente sul secondo stralcio, ovvero la rete di tubature nel paese. Ma nella tabella di bilancio del piano delle opere è stata tolta la voce specifica relativa alle fognature di Camposilvano anziché finanziarne il proseguimento. I lavori della scuola dell’infanzia e sul fondo del paesaggio sono in corso, e siamo i primi ad auspicare che giungano a conclusione a breve. Anche la progettazione del parcheggio di Obra è avviata, il minimarket del paese ci risulta concluso e riguardo ai lavori previsti al negozio di Camposilvano, a parte l’acquisto delle attrezzature per le quali si è scelto di utilizzare fondi del Comune anzichè richiedere fondi attraverso lo specifico finanziamento provinciale, non vediamo a bilancio soldi sufficienti per giustificare altri lavori sull’immobile. E se prosegue il piano di sostituzione dell’illuminazione pubblica, avremmo preferito vedere prima interventi nei paesi fuori norma.

Dal prospetto delle opere pubbliche apprendiamo l’intenzione di realizzare una nuova struttura al posto del chiosco esistente al Laghetto Poiani. Se da un lato siamo felici che si intenda intervenire sull’area del laghetto dei Poiani, che riconosciamo come una risorsa preziosa per la valle, dall’altra siamo convinti che quest’opera vada inserita in un piano più ampio di riqualificazione dell’intero compendio. Ad oggi non ci risulta esserci (o almeno questo non è provato da alcun atto amministrativo) l’incarico per un progetto di riqualificazione, nè ci risulta siano stati risolti i problemi derivanti dal fatto che il Comune non è proprietario del terreno su cui sorge il chiosco e lo è in minima parte del restante areale del lago. Il progetto di sviluppo dell’area di Poiani è un’opera che meriterebbe una visione condivisa a livello di consiglio, in uno di quei momenti di ragionamento sul futuro che sono stati proposti e che stiamo ancora aspettando.


Guardando in generale al bilancio, anche per quanto riguarda la parte di spese correnti, se da un lato troviamo buona parte degli stanziamenti non “tecnici” destinati nello stesso modo rispetto agli anni scorsi, vediamo alcune incongruenze con le dichiarazioni e il programma di governo.

Tra le incoerenze riscontrate tra quanto affermato in campagna elettorale e quanto riportato sul primo bilancio redatto la più grave ci pare quella di aver affermato a gran voce di voler abbassare le tasse e favorire le attività economiche mentre viene riscontrato un innalzamento del carico di oneri dell’imposta immobiliare semplice proprio sulle categorie.

Le tariffe IMIS approvate in questo consiglio infatti vedono un aumento delle aliquote a carico di uffici, alberghi, laboratori, negozi e botteghe, così come evidenziato nella nota integrativa dal revisore dei conti. Questa scelta, fatta in un periodo per loro difficile e di crisi come questo, ci appare infelice e in totale contrasto con l’intento dichiarato di voler favorire e sostenere le attività economiche della valle. Apprendiamo con favore che l’amministrazione intenda dare ristori successivamente, ma si poteva intervenire direttamente sulle imposte.

Anche gli altri tributi, pur non di molto, vedono per alcune categorie degli aumenti nelle tariffe: certo si tratta di entrate che devono coprire il 100% dei costi, per quello sarebbe stato saggio restare cauti con gli annunci. Siamo curiosi di vedere come le stesse persone che negli scorsi anni si prodigavano a fomentare le folle sullo scandaloso costo dell’acqua potabile, si comporteranno ora da amministratori nel giustificarlo.

Sempre riguardo alle entrate, ci stupisce non trovare traccia nel bilancio di tutti quei fondi e trasferimenti provinciali che l’attuale sindaco ha dichiarato disponibili e mai richiesti dalle precedenti amministrazioni.


La tanto sbandierata trasparenza e semplificazione poi, ci sembra in contrasto con alcune scelte recenti: il regolamento sul Canone Unico e soprattutto la volontà di esternalizzare il servizio delle pubbliche affissioni e delle autorizzazioni per l’uso del suolo pubblico, oltre ad un aumento dei costi e - a parere nostro - una diminuzione del servizio, porterà alle associazioni e alle categorie economiche la complicazione di dover andare a Rovereto per poter effettuare una affissione in Vallarsa. 

Ribadiamo poi quanto abbiamo fatto con la nota sul giornale relativa al bonus “Baby sitter”: mentre attendiamo ancora la delibera con i criteri di questo bonus e il relativo impegno di spesa, ci risulta che la delibera che istituisce l’albo e l’avviso sia stata pubblicata solo dopo i nostri rilievi. E l’avviso stesso - il cui schema era allegato alla delibera - non è ancora stato affisso all’albo comunale. Dato che il servizio “Vallarsa Informa” è ad adesione volontaria riteniamo che ci sia una pecca in termini legali e di trasparenza relativamente a questo servizio ritenuto di pubblica utilità, oltre a più di un punto di domanda sull’equità di un simile provvedimento, non essendo pubblici i criteri.


Entrando ancora nelle spese correnti del bilancio, volevamo qui smentire alcune dichiarazioni fatte nel programma: eravamo scettici sul fatto che si riuscisse a fare un numero in più di Vallarsa Notizie nell’anno, senza avere un aumento dei costi. Infatti nel bilancio comunale la spesa del notiziario è aumentata: era una logica conseguenza.

È stato dichiarato di non voler nominare la commissione per il contributo ai paesi in via di sviluppo, per destinare i fondi ad altri progetti, ma a bilancio questa voce è stata regolarmente finanziata. Restiamo quindi ancora in attesa di capire cosa si intende fare in materia.

Non abbiamo visto atti, nè vediamo previsioni nel bilancio, per coprire i servizi recentemente comunicati come l’“ambasciata per la Vallarsa” ma anche l’intenzione di istituire l’“ufficio bandi europei” presente nel programma e che attendiamo con fiducia di veder aperto.

Un bilancio quindi fin troppo standard, che ricalca quasi alla perfezione quelli precedenti, sintomo sicuramente che le cose erano fatte bene, ma che denota ancora una volta che tra dire e il fare c’è di mezzo… la realtà.


L’impressione è quella di una gestione amministrativa molto di immagine e poco concreta. Ci sembra, e ci piacerebbe sbagliarci, di avvertire un netto distacco tra gli amministratori, gli uffici e la dinamica delle cose. E non in termini di mancanza di fiducia, sappiamo bene come l’amministrazione intenda valorizzare i dipendenti, e sia presente sul territorio, ma in termini di approccio. Non siamo un comune grande, non abbiamo dirigenti dedicati alle varie aree che raccolgono gli indirizzi della Giunta e li traducono in atti amministrativi ed impegni di bilancio. Siamo un comune di montagna, con un territorio sproporzionatamente grande rispetto alla popolazione, e nel quale è necessario, per capire le cose, metterci il naso: leggere, ascoltare, capire e trovare soluzioni. Soluzioni che debbono essere cucite su misura, che tengano conto delle norme ma sfruttino i vincoli esistenti per trovare la via di uscita per adattarle al territorio. Ci appare invece, e le delibere relative al Canone Unico discusse a inizio consiglio ne sono la dimostrazione, che dove serve e si può costruire una specificità, si persegua verso una standardizzazione nelle procedure, che può favorire certo l’uniformità di scelte per praticità degli uffici o giustificare le proprie scelte politiche, ma rischia di non migliorare la qualità della vita dei cittadini.

Dove invece c’è, da parte dell’Amministrazione, una volontà di attuare una iniziativa con urgenza (vedi bonus baby sitter citato in precedenza) o non si concorda con quanto rilevato dalla minoranza (interrogazione su auto amica) allora si ritiene che la standardizzazione delle procedure possa venire meno a fronte di comunicazioni più dirette (come lo può essere un messaggio su whatsapp al posto di un avviso o una telefonata anziché una nota scritta); entrambe le cose, se nel breve possono apparire positive, nel lungo termine potrebbero essere deleterie per la comunità.


Per tutte le ragioni illustrate, riassumibili in un approccio superficiale che non trova nei documenti presentati la necessaria visione concreta che ci si aspetta da un documento programmatorio, il gruppo Uniti per la Vallarsa dichiara il proprio voto contrario al Documento unico di programmazione e al bilancio di previsione 2021-2023.



I consiglieri: Massimo Plazzer


Stefania Costa


Aurora Gasperini


Tiziano Maraner


Gianni Voltolini

Commenti

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