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Dichiarazione di voto al documento programmatico 2020-2025







Pubblichiamo di seguito la dichiarazione di voto relativa al documento programmatico 2020-2025 che il gruppo Uniti per la Vallarsa ha espresso nel consiglio comunale dell'8 ottobre 2020.


“In merito al documento presentato, il gruppo consiliare ritiene di dover presentare due distinte obiezioni:
  • un’obiezione di metodo, dal momento che l’ordine del giorno della riunione odierna prevede l’ESAME e l’approvazione della proposta del documento: ai sensi dello Statuto Comunale (art. 6, comma 1) il Consiglio comunale DISCUTE ed approva il documento programmatico del Sindaco neoeletto. Pare dunque che dal tenore dell’ordine del giorno sia lasciato scarso margine di discussione ed intervento sul documento, che si presume dover esser accettato nello stato in cui versa;
  • un’obiezione di sostanza, dal momento che non riconosciamo il documento presentato come documento programmatico: a nostro avviso esso rappresenta una mera trasposizione del programma elettorale della maggioranza. [...] Il documento manca dei tratti essenziali che caratterizzano un documento programmatico, ossia l’atto di indirizzo politico che pianifica le attività di un ente. Nel presente documento non vengono citati i tempi di realizzazione delle azioni né, tantomeno, cosa a nostro avviso fondamentale, vengono prospettate le risorse che verranno investite nelle attività da promuovere. Il documento manca di concretezza, e dei tratti contraddistintivi di un documento programmatico (che caratterizzerà l’azione di governo per i prossimi 5 anni!).”
Non sono parole nostre. Sono parole che come sindaco ho sentito dire il 26 maggio 2015 da un consigliere che oggi siede nella maggioranza, a nome del gruppo consiliare che rappresentava. È curioso vedere come il consiglio convocato oggi, abbia questo punto all’ordine del giorno espresso esattamente come allora, senza tutta quell’attenzione alla forma della convocazione. Ma tranquillizzo il signor sindaco e i signori consiglieri: non è questa la nostra dichiarazione di voto, non sarà questo il nostro modo di essere minoranza in Consiglio comunale.




L’esito delle elezioni dello scorso 20-21 settembre ha portato la lista “Vallarsa in Comune” ad amministrare il Comune di Vallarsa grazie a 32 voti raccolti in più rispetto alla nostra lista. Il nostro gruppo è formato da chi fino a qualche settimana fa si trovava ad amministrare il Comune e da chi si è riconosciuto in un progetto innovativo che sposa continuità e innovazione. Forti del lavoro svolto negli anni scorsi, in buona parte impostato e da concludere, abbiamo raccolto le preferenze di metà della popolazione di Vallarsa.

Abbiamo avviato una riflessione sulle nostre scelte, su quelle del nostro gruppo, anche in considerazione delle preferenze raccolte dai candidati consiglieri di entrambe le liste, prima di presentarci a lavorare in Consiglio comunale per questa nuova legislatura. Era importante per capire con che spirito venire qui, come affrontare la nuova legislatura.

Lo facciamo con l’idea di essere più vicini ad un pareggio che ad una sconfitta, che ci dà comunque – aldilà del premio di maggioranza – un peso importante all’interno di questo Consiglio. Un peso che dal 2004 in poi nessun gruppo di minoranza ha mai avuto in Vallarsa. Ci sentiamo quindi di rappresentare metà della Vallarsa. Una metà non tracciabile fisicamente ma che siamo certi si identifichi in quelli che sono stati, e sono, i nostri valori. Persone che vedono nel Leno non un limite divisivo ma un punto di incontro. Persone che approfondiscono le cose guardando ai fatti. Persone che pur pensando che questo sia il posto più bello dove vivere sono consapevoli delle differenze con gli altri territori vicini e lontani e che comprendono che ci sono regole e procedure, non sempre facili da accettare, dove il Comune è spesso vittima al pari del cittadino di norme non calate sulla realtà. Persone che vivono la valle tutti i giorni e che tutti i giorni dedicano tempo, forza, risorse a fare qualcosa per la propria comunità, senza pretendere nulla in cambio. È a queste persone che rendiamo conto. Non le possiamo distinguere, perché la valle ne è molto ricca. E con questo spirito, nei principi che riconosciamo nostri, lavoreremo come minoranza per fare il bene della valle. 

Svolgeremo il nostro ruolo di opposizione, ma non saremo, per forza “oppositivi”, non mancheremo di discutere e lavorare in maniera costruttiva, se l’obiettivo è fare bene. 
Saremo propositivi, con proposte e idee concrete, pesate ed attuabili, perché chi ha appena amministrato non è credibile se inizia a “spararle grosse”. 

Saremo altrettanto attenti e intransigenti che le cose siano portate avanti con rigore. E non nel rigore di forma, ma nel rigore di sostanza: controlleremo che le cose siano fatte con i dovuti criteri e non per creare consenso; verificheremo che per il cambiamento non si distrugga quanto fatto in passato; vigileremo che il bilancio del Comune rimanga sano almeno come lo abbiamo lasciato; staremo attenti che si faccia il bene della valle tutta, che non si creino divisioni, personalismi, favoritismi e che la tanto ambita trasparenza che entrambi avevamo nel programma sia messa in pratica; verificheremo che le cose proposte siano portate avanti, anche quelle che giudichiamo difficilmente attuabili, perchè amministrare significa assumersi le responsabilità.

Un terzo dei consiglieri, sotto un’unica lista, rappresenta metà valle. Chi amministra ne deve comunque tenere conto, se così sarà noi saremo pronti a cogliere le occasioni in modo costruttivo. Senza però confondere i ruoli: non siamo al servizio di chi amministra, siamo al servizio della valle.

Nei giorni scorsi abbiamo presentato al nuovo sindaco 9 pagine di cose avviate da portare avanti nei vari settori, un elenco non esaustivo delle tante questioni aperte e delle tante cose avviate in valle negli anni scorsi. Un passaggio di consegne che era necessario, per la continuità delle tante cose da noi avviate e non ancora chiuse. Un passaggio che si completa con la parte finanziaria: Le elezioni sono arrivate a tre quarti di anno, di un anno tristemente particolare che ha fermato tante cose. Nel piano degli investimenti le entrate sono certe e tracciabili. Gli impegni degli scorsi anni sono regolarmente coperti. Nel 2020 abbiamo impegnato per la parte di investimenti 954 mila euro nei 9 mesi di amministrazione, ma ne lasciamo 755 mila di disponibili, alcuni dei quali per opere finanziate e subito appaltabili (acquedotto del Piano o cimitero di Parrocchia) per le quali l’ufficio tecnico non è ancora riuscito a calendarizzare le gare. Ci sono margini perché la nuova amministrazione avvii la legislatura e le proprie opere anche prima di aver approvato il bilancio 2021. Riteniamo quindi che abbiamo messo la nuova Giunta nelle condizioni di operare da subito come meglio crede. 

Lavoreremo mettendo al centro il bene della valle. Al momento però, considerato anche come è stata la recente campagna elettorale, dove chi ha vinto ha focalizzato molto sulla naturale conclusione di un ciclo ventennale, essendo stata buona parte della nostra lista parte di questo ciclo che si è concluso,  troviamo corretto che si lavori nei rispettivi ruoli, affinchè chi ha votato “il nuovo” con queste premesse non vi trovi interferenze. Che non significa essere contrari a priori, non è il nostro modo di fare. Sapremo essere uniti se c’è necessità di unità, ma essere anche diversi se l’idea non è quella che riteniamo giusta. Questo per rispetto nei confronti degli elettori di entrambi i gruppi.




Entrando nel merito del documento programmatico presentato, ci sentiamo comunque di fare alcune considerazioni.

I programmi elettorali dei due gruppi erano in parte simili e anche le linee programmatiche, in parte, lo sono. 

Obiettivi e strategie possono essere anche sufficientemente generici da essere condivisi, anche se li avremmo scritti con qualche parola differente. Gli ambiti di progetto specifico peccano, a parer nostro, di superficialità. 

In buona parte richiamano politiche già in essere che si presume siano quindi mantenute e rafforzate. Alcuni esempi: servizi alla popolazione, incentivi alle famiglie, corsi di formazione per tutte le età, utilizzo dei sistemi di comunicazione esistenti, organizzare riunioni nelle frazioni, promuovere con trasparenza le opportunità, gli interventi per il paesaggio, i servizi di rete e di arredo urbano, la rimozione dei fili elettrici volanti dai centri abitati (già attuata con i lavori delle recenti fognature in accordo con SET), valorizzazione degli immobili. E ancora: il sostegno alle associazioni o l’aiuto trasversale alle associazioni per la pubblicizzazione e il sostegno nella pratica ammnistrativa, la valorizzazione di biblioteca e teatro e del museo, la partita del Forte di Matassone, interventi sul centro scolastico e la viabilità sul fondovalle.

Spesso si parla di cose che già esistono indicandole come cose da realizzare, a volte evidenziando una realtà distorta. Può essere servito (forse) per la campagna elettorale ma lo riteniamo inopportuno ora. Si parla, ad esempio, di bollette web: le bollette di acqua, imis e rifiuti sono già sul portale web della Comunità di Valle e si vedono e si pagano con un click. Si parla, riportandolo pari pari in due punti del programma, di voler certificare il legname della Vallarsa il quale è già certificato PEFC (delibera G.C. 350/2018). Si parla di studi per le energie rinnovabili quando ne è stato già commissionato uno, finanziato dalla Provincia, molto completo, che riguarda sole, bosco e vento (delibera G.C: n.79/2017 non stiamo qui a ricordare come tre anni fa si interrogava in merito la minoranza sul proprio canale comunicativo). Si parla di riduzione delle tariffe per chi fa attività sportive fuori dal comune, ricordiamo l’adesione recentissima a Scuola e Sport che fa esattamente questo o le convenzioni con i nidi di Rovereto e Trambileno. E ancora: in merito alla trasparenza le opportunità di collaborazione e impiego sono sempre state ampiamente comunicate. Nel sostegno alle associazioni la Giunta si è sempre data un criterio con delibera prima di ripartire le risorse, in aggiunta al regolamento in essere. E infine non crediamo che ci sia da “riaprire” alcun canale con Provincia, Comunità di Valle, Comuni limitrofi, Apt o associazioni di categoria. La nuova giunta scoprirà ben presto che la Vallarsa è ben nota a tutti, ci sono tavoli di lavoro aperti sui vari temi nei vari luoghi istituzionali e oltre. Ricordiamo, da ultimo, che nell’aprile 2019 la Giunta provinciale si è riunita in Vallarsa ed è stata un’occasione collegiale per far presenti istanze e richieste del nostro territorio.

C’è poi una buona fetta di programma che riteniamo superficiale, con proposte che sono manchevoli di una valutazione concreta di costi, benefici, rischi e opportunità (e, spesso, non di diretta competenza comunale). Non crediamo che queste cose non vadano ipotizzate, ma che che sarebbe stato opportuno esplicitare un margine di dubbio o trattativa che in questa relazione non viene espressa. Esempi in merito si trovano nella proposta degli sportelli sul territorio, sportelli comunali che poi andranno finanziati con spese correnti. Possibile, ma se nel capitolo successivo si parla di riduzione di tariffe e oneri incassati dal Comune ci rimane il dubbio di come sarà finanziata questa spesa corrente. Sburocratizzazione e snellimento dei tempi per il PRG sono cose suggestive: non vogliamo disilludervi ma su questo il Comune ha pochi margini di azione, adipende principalmente da norme sovraordinate. Ci sono cose piccole, come l’uso della manodopera locale: sarà curioso capire a livello normativo come l’amministrazione affronterà una questione che la Giunta provinciale non è riuscita a dipanare. L’affermazione di rivedere il “punto giovani” (che non si chiama nemmeno così) riteniamo dovrebbe essere successiva alla comprensione del suo funzionamento. Ci sono cose grandi che non crediamo siano di possibile realizzazione per l’amministrazione (oltre che non di sua competenza): l’interramento delle linee di alta tensione  e la realizzazione di gallerie per rettificare le strade statali e provinciali della valle (in un momento in cui il servizio strade provinciale ha difficoltà a sistemare asfalti e guard-rail e c’è un protocollo di opere viabilistiche siglato nel 2008 e sospeso da 7 anni). L’inserimento delle Piccole Dolomiti o del Pasubio nei siti Unesco è un’idea da discutere tenendo conto del carico turistico che in altri siti rende controproducente tale denominazione. 

Che sia il Comune ad attrarre fondi per poi “girarli” a cose di competenza provinciale ci lascia perplessi. E, proprio sull’attrazione di risorse: non entrando nel merito di come funzioneranno i fondi europei o la SNAI (per la quale Vallarsa, pur avendolo richiesto, non è stata inserita), facciamo presente che non saranno sufficienti né a coprire tutte le proposte, né soprattutto ad essere incisivi nella spesa corrente per la quale ci sono regole precise e sembra si imposti buona parte del programma. Preme sottolineare come la pandemia Sars-Covid19 prospetti strascichi nel prossimo futuro nel quale si intravede una crisi economica importante.

Ci sono anche cose sulle quali, nel futuro, ci piacerebbe discutere approfonditamente, in particolar modo riguardo il capitolo Progetti Speciali: si parla del Pasubio solo per l’aspetto storico della Grande Guerra, si parla del Laghetto Poiani senza riconoscere che allo stato attuale il Comune è proprietario di una minima parte di metà dell’area e quindi va prima affrontata la questione patrimoniale.

Come considerazione generale, pur riconoscendo delle differenze nella valle, non condividiamo la divisione di interventi nelle tre zone. Crediamo che dalla zona alta della Vallarsa che va dal Pasubio, Passo, Campogrosso, Piccole Dolomiti, si debba lavorare per indirizzare i flussi verso Camposilvano, Obra e la bassa Vallarsa. Nel merito, per la parte che interessa il fondovalle, riconoscendo che molti dei progetti avviati da noi sono confermati, attendiamo di conoscere le formule con le quali si intendono aiutare l’apertura dei bicigrill in ogni frazione. Anche l’accenno sul trasporto a fune, visti i costi di gestione di impianti in comuni ben più turistici dei nostri, ci rende scettici e attendiamo un piano economico serio riguardo l’investimento. Non vediamo in questa parte la connessione con i comuni limitrofi dopo il lavoro collegiale fatto in Apt con gli operatori per promuovere le Valli del Leno senza confini.

Riguardo al Pian delle Fugazze riteniamo limitante pensare al Passo come collegamento con il Pasubio e la Grande Guerra, dimenticando l’aspetto naturalistico delle nostre montagne e il punto di partenza verso Campogrosso e il Carega. Suggestiva l’idea del museo (per il quale non vi è una struttura pubblica disponibile) ma difficile pensarne una gestione sostenibile, pensando che all’Ossario vi è già un museo strutturato. Come non riteniamo che iniziative di questo tipo aiutino a spostare il turismo nel fondovalle. Per l’area Obra-Piccole Dolomiti ci lascia perplesso il discorso relativo alla strada forestale. È esistente, siamo consapevoli si debba proseguire nella messa in sicurezza. Non capiamo come possa essere interpretato parlare di “un’arteria in grado di dare notevoli risposte in termini economici”: se ne prevede l’apertura al traffico? Quali sono le risposte in termini economici che l’attuale strada non dà?

Ci sono infine dei grandi assenti nei temi. Manca nel programma di governo, come mancava nel programma elettorale, un’esplicita posizione sul tema Valdastico Nord nel nostro territorio. Un tema non di competenza diretta del Comune ma se il progetto va avanti l’amministrazione sarà comunque tra le forze coinvolte o potrà proseguire nelle diffide con gli altri comuni. Tema sul quale la popolazione e il vecchio consiglio si sono espressi chiaramente, ma che - aldilà degli intenti a voce - non viene messo per iscritto in maniera ufficiale tra gli impegni della legislatura, e questo ci preoccupa un po’. 

Manca un accenno alla zona di Campogrosso, qual è l’idea di sviluppo e di gestione dei flussi di persone e auto che arrivano dal Recoaro Terme.

Mancano alcuni protagonisti della valle: la Casa di riposo per esempio, che ha alcune importanti questioni da affrontare, durante e dopo l’emergenza sanitaria. Alcune frazioni e realtà virtuose che sembra siano state dimenticate. Manca il tema delle gestioni associate e su come l’amministrazione la pensa in merito. Mancano gli indirizzi che indichino come si intende dare copertura di bilancio alle scelte effettuate, in particolar modo per le entrate correnti. Manca la programmazione temporale, ma su questo riconosciamo che dare tempi certi in questo periodo storico per la pubblica amministrazione è difficile.

Un programma che manca di sufficiente concretezza. Che pone una visione certo suggestiva, in buona parte in continuità con quanto avviato negli anni scorsi, segno che questi famosi vent’anni di amministrazione di “Per la Valle e la sua gente” non sono stati proprio da buttar via. Ma che mantiene una serie di interventi che a parer nostro trovano scarsa possibilità di azione. È giusto avere visioni, pensare diverso, quindi grande ma è necessario capire fino a quanto si può volare in alto senza che le nostre ali colino. E questo programma di governo a parer nostro non tiene conto di una serie di limiti che oggettivamente esistono e dei quali siamo convinti sia necessario tener conto sin dalla partenza, per rispetto e onestà verso i propri elettori, ma che lascia perplessità in chi ha conoscenza di come funzionano, attualmente le cose. 

Tante cose che vanno nella direzione da noi avviata, che anche se vendute come nuove non ci fanno sentire contrari a questo programma. Altrettante suggestioni, visioni di sviluppo che a parer nostro sono distanti dalle reali possibilità non ci permettono di esserne a favore. Ci asteniamo perchè il programma nel complesso manca della concretezza e chiarezza necessaria a valutarlo. Ci riserviamo di giudicare, di volta in volta, nei documenti di bilancio e nelle scelte da portare avanti, se la strada intrapresa va nella nostra stessa direzione, o se lungo il cammino ci si perda in scorciatoie o strade che non portano al bene della Vallarsa. E con spirito attento e con a cuore il bene della Vallarsa, auguriamo buon lavoro al Sindaco, alla Giunta e a tutti i consiglieri.

Il capogruppo del gruppo consiliare
“Uniti per la Vallarsa”
Massimo Plazzer

i consiglieri
Stefania Costa
Aurora Gasperini
Gianni Voltolini
Tiziano Maraner

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